sabato 19 dicembre 2009

Bersani "is not fit" per guidare l'opposizione


Ci siamo chiesti tante volte: perche' mai uno come Pierluigi Bersani e' il leader del piu' forte partito d'opposizione? Bhe', essendo l'uomo-predellino di Masssimo D'Alema, il segretario del PD incarna meglio di ogni altro i tratti di una leadership incolore, insapore, inodore e indolore... mentre in cabina di regia "Baffino" puo' continuare a tramare nell'ombra perseguendo all'apparenza intelligenti strategie politiche.

Da quando D'Alema ha perso l'occasione storica di porre sul tavolo la questione del conflitto di interessi (da cui deriva l'anomalia di un uomo come Berlusconi al governo) ed essendo cio' accaduto nel momento di apogeo con la conquista di Palazzo Chigi, ebbene da quel momento lo stesso D'Alema avrebbe dovuto farsi da parte, auto-escludersi od essere escluso, meditando sulle "dure repliche" della storia ma certamente non rimanendo nel PD come la vera eminenza grigia - e fatto fuori Veltroni, ancor di piu'. Fosse stato eletto al Quirinale Max avrebbe fatto meglio di Napolitano (ma chi puo' dirlo, col complesso d'inferiorita' di questi ex PCI?). Non e' andata cosi' e oggi D'Alema continua a far danno al PD e al paese (vedi inciucio raccontato nel post "Il Lodo D'Alema").

Detto questo, citiamo un articolo del Foglio dal titolo: "Che cosa c’è dietro la timidissima comunicazione del segretario Bersani" che verte su una questione cruciale. Ecco: "Con una certa spericolatezza, l’aveva preannunciato ai giornalisti presenti il portavoce di sempre, Stefano Di Traglia, nel giorno dell’incoronazione all’assemblea nazionale del Pd: “Bersani non vi darà titoli”. Ancor più spericolatamente la promessa, a due mesi dall’elezione alla segreteria, appare mantenuta. Di titoli ai giornali Bersani ne ha dati pochini". Esatto. Come negarlo? La verita' e' che uno come Bersani non solo non da' i titoli, ma non dara' neanche i voti!

Qui purtroppo bisogna aggiungere che non sono nemmeno le idee che contano: le idee di un uomo giusto e corretto come Bersani magari sono buone. Ma il problema e' un altro.

Cioe': Bersani non e' carismatico mentre oggi per governare a Roma serve carisma. Bersani non e' un buon oratore e la politica - in Italia e nel mondo - richiede capacita' di "affabulazione", "visione", "epica", "dramma" perfino senso della "tragedia della storia". Berlusconi da questo punto di vista, per il suo pubblico, non fa una piega. Bersani invece balbetta, si mangia le parole, non arringa ne' trascina, e' timido, impacciato, nervoso. Non ha idea di cosa siano retorica e oratoria. E' un fallimento, in termini di leadership.

Ecco perche' Bersani "is not fit". Siamo lontani anni luce dal nostro Obama italiano.

1 commento:

  1. pienamente d'accordo sulla linea. Il difetto di fondo risiede nel fatto che con il 30% del paese costretto ad avere un leader non carismatico come Bersani si perde un altro 10% che segue un leader che ha efficacia barricadiera ma non di governo come Di Pietro e il corollario pare evidente: il premier continua a stare al potere accentuando populismo e leggi a suoi uso e consumo. Sarebbe un arrore gravissimo che Bersani (spinto perfino da quel verme di Capezzone) accettasse il dialogo. La Costituente si deve fare senza Berlusconi.

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