lunedì 23 giugno 2008
Un italiano al fianco di Obama
Lo staff di Barack Obama parla italiano. Aldo Civico, esperto della Columbia University, entra nella squadra di politica estera del candidato democratico alla Casa Bianca.
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Barack Obama
domenica 22 giugno 2008
Il gran balzo di Obama
Nell'ultimo sondaggio pubblicato da NEWSWEEK sull'esito delle elezioni presidenziali di novembre il candidato democratico ha ormai uno stacco di 15 punti sul repubblicano McCain, 56% a 31%.
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mercoledì 18 giugno 2008
Obama batte McCain (come sempre)
Nel primo sondaggio pubblicato dopo la conclusione delle primarie democratiche, Barack Obama mantiene un leggero vantaggio sull'aspirante presidente repubblicano John McCain. Per il candidato democratico, comunque, non è ancora tempo di sonni tranquilli: i voti degli indipendenti alle elezioni potrebbero fare la differenza.
I risultati del sondaggio condotto da Washington Post-Abc vedono il senatore dell'Illinois in testa con il 48% delle preferenze, con un vantaggio di sei punti percentuali sull'avversiario. Il candidato repubblicano sembra però aver conquistato le simpatie degli elettori indipendenti, quelli che non sono registrati come votanti democratici o repubblicani, per i quali il senatore dell'Arizona sarebbe un presidente più credibile nella lotta al terrorismo.
martedì 17 giugno 2008
Al Gore: "Appoggerò Obama". Voci su un possibile ticket
FLINT (Michigan) - Proprio lui, il fedelissimo dei Clinton, che di Bill era stato vicepresidente. Al Gore ha annunciato il suo sostegno a Barack Obama. E il senatore, archiviata la vittoria con Hillary Clinton, incassa il nuovo endorsement. Un appoggio pesante, perché tanta è la popolarità del premio Nobel 2007, che con la sua seconda vita di paladino dell'ambiente ha lasciato alle spalle il suo peccato originale, quella sconfitta elettorale che aprì le porte al primo mandato di George W.Bush. L'annuncio ufficiale con Gore al fianco del candidato democratico alla Casa Bianca, sul palco della Jose Louis Arena a Detroit.
"Voglio fare tutto in quanto in mio potere da oggi fino alle elezioni (il 4 novembre, ndr) per far sì che sia eletto presidente degli Stati Uniti", si legge nella mail inviata ai suoi sostenitori, con cui Gore ha comunicato la notizia. A loro chiede sostegno economico. "Non vi ho mai chiesto di contribuire a una campagna politica prima di oggi, ma il momento e queste elezioni sono troppo importanti per non agire".
L'appoggio rilancia le congetture su un possibile ticket Obama-Gore. Ad aprile era stato lo stesso senatore dell'Illinois ad annunciare che lo avrebbe preso seriamente in considerazione per un posto nel suo governo: "Posso garantirvi che Al Gore sarà invitato a entrare nella mia amministrazione - disse Obama durante un discorso in Indiana - anche se non so so se a lui interessa o se vorrà accettare".
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venerdì 13 giugno 2008
L'economia secondo Obama "Amo il mercato ma difendo i deboli"
Il candidato democratico spiega la sua ricetta in campo economico "Aumenterò le tasse agli americani che hanno un reddito alto".
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mercoledì 4 giugno 2008
MOMENTO STORICO, OBAMA HA VINTO: SARA' LUI IL CANDIDATO DEMOCRATICO
WASHINGTON - Il senatore Barack Obama sarà il primo nero nella storia a giocarsi la presidenza nell'Election Day di novembre. Per tutti i media americani (anche per la più prudente Cnn) alle 3.01 italiane ha raggiunto la matematica certezza di avere la maggioranza dei delegati democratici per essere nominato candidato a correre alla Casa Bianca. Poi, in seguito, arriva anche la vittoria in uno dei due ultimi Stati, il Montana.
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lunedì 2 giugno 2008
Obama a un passo dal quorum per la nomination
Per il New York Times i consiglieri della campagna elettorale di Hillary Clinton ammettono che la ex first lady, nel corso dell’ultima settimana, avrebbe cominciato a farsi una ragione del fatto che quasi sicuramente non riuscirà a ottenere la nomination. Secondo fonti vicine alla sua campagna, è probabile che la Clinton termini la sua corsa presidenziale dopo le ultime primarie in calendario in Montana e Sud Dakota (previste martedi' 3 giugno) con un discorso, probabilmente da New York, in cui gettera' la spugna, darà il suo appoggio al rivale e chiedera' ai suoi fan di votarlo. Numeri alla mano, Barak Obama resta matematicamente irraggiungibile quanto a delegati eletti dopo il verdetto su Florida e Michigan che ha riammesso, dimezzandoli, i delegati degli stati ribelli alla Convention di agosto. Il gioco duro di Hillary e' comunque scandaloso: ha messo a repentaglio l'unita' del partito democratico e soprattutto impedisce a Obama di concentrare le sue energie e strategie per battere a novembre John McCain. La Clinton non sara' mai la vice di Obama nel ticket, gira semmai voce che possa aspirare ad essere (eventualmente) il ministro della Sanita', in caso di vittoria di Barack il 4 novembre.
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